Come conservare il pane avanzato e riciclarlo al meglio per evitare sprechi!
Il pane è da sempre il re incontrastato di tutte le tavole del mondo e mettere le mani in pasta è un rito entrato ormai a far parte della nostra routine domestica.
Capita però di esagerare e allora come possiamo evitare gli sprechi e limitare gli eccessi? Riciclando il pane avanzato in modo gustoso ed invitante!
Qui la tradizione ci viene in soccorso, perché il pane aveva un valore simbolico culturale e religioso e come tale doveva essere consumato fino al suo esaurimento.
Negli anni le cose sono decisamente cambiate, tanto che il consumo di pane si è dimezzato o per ingiustificate motivazioni dietetiche oppure per il ricorso a più comodi prodotti da forno industriali.
Di recente il richiamo del pane si è fatto di nuovo sentire e le produzioni casalinghe hanno cominciato a spadroneggiare con panini e pagnotte di ogni genere che fanno a gara sui vari canali social!
Diciamoci la verità, capita a tutti di farsi prendere la mano e se il nostro congelatore non ne più, ecco che il pane avanzato può diventare un problema…
Come si Conserva il pane?
Il tempo di conservazione varia in base alla tipologia e al grado di umidità della mollica. Per conservarlo al meglio, basta lasciarlo nel sacchetto di carta del fornaio oppure collocarlo nel ripiano meno freddo del frigorifero, ben avvolto in un panno asciutto.
In alternativa, si può congelare (meglio se già affettato) e consumarlo fino a 3 mesi dopo, rigenerandolo in forno a bassa temperatura.
Come utilizzare il pane in cucina?
Oltre ad essere il fedele compagno dei nostri pasti quotidiani o la base dei classici sandwich, toast, bruschette e pizze veloci, quando diventa raffermo guai a buttarlo via!
Può essere tritato finemente per ottenere un economico pangrattato da utilizzare per panature croccanti, per addensare polpette e ripieni o gratinare sformati e primi piatti.
Riciclare il pane è un’arte vera e propria, che nel corso del tempo ha contribuito ad arricchire il patrimonio di molte cucine regionali italiane.
Partendo dal Nord, troviamo i canederli una specie di polpette di pane tipiche della cucina altoatesina, generalmente servite in brodo o gratinate in forno.
La cucina toscana ci regala la celebre ribollita, una sostanziosa zuppa di fagioli e verdure, ma anche la fresca panzanella e la confortante pappa al pomodoro.
Frittelle di pane se ne trovano in ogni regione, ma la mozzarella in carrozza è una specialità romana da provare: un sandwich di pane raffermo e mozzarella panato e fritto!
Così via via per tutto lo Stivale troviamo pancotti, zuppe, polpette, ripieni tutti vanto di una cucina povera ma ricca di sapori!
Durante i nostri corsi di cucina a La Palestra del Cibo, le lezioni di panificazione occupano un posto speciale e così elaboriamo spesso ricette che ne prevedano il riutilizzo.
Alcune ricette per recuperare il pane
Le polpette alla birra sono nate come una succulenta alternativa alle classiche polpette al sugo, che farà felici gli amanti della classica scarpetta!
Da buona romana non posso poi che consigliarvi di utilizzare il pangrattato per realizzare la croccante panatura dei nostri supplì al telefono (a proposito, sapete perché si chiamano così?), a base di riso e con un cuore di filante mozzarella!
Chiudiamo in dolcezza? Ebbene sì il pane può diventare anche il protagonista di torte e dessert, come nel caso della ricetta del nostro semplice e goloso budino di pane e prugne, copiata parola per parola…
Un libro che vi consiglio!
Il piccolo ricettario del pane raffermo! Date un’occhiata al libro “Mi sono mangiato l’Albero di Natale“ e scoprite l’Autore…