Aprire un ristorante di successo è il sogno di molti nostri connazionali, ma per evitare di iniziare con il piede sbagliato, è fondamentale redigere un business plan e pianificare ogni piccolo particolare con molta cura!
Non ci si può permettere semplicemente di “provare”, bisogna impegnarsi e valutare ogni singolo aspetto per “riuscire”!
Per creare un’attività che oltre a dare soddisfazioni personali sia anche e soprattutto redditizia dal punto di vista economico, è opportuno scegliere con cura la zona per la location, il target e la tipologia di persone a cui ci si vuole rivolgere, calcolare in maniera più possibile precisa i costi, i ricavi, le spese ed i tempi di rientro preventivati ed infine, è opportuno pensare a strategie di gestione, comunicazione, dal menù al web marketing, gestione di social, sito o app create ad hoc.
La parola d’ordine deve essere: differenziarsi!
Fare sopralluoghi della zona scelta per conoscere le realtà ristorative già presenti, valutare la concorrenza ed evitare di aprire un’attività simile a quelle presenti e già avviate, è un buon modo per scegliere al meglio su cosa puntare per la propria.
Scendendo più nello specifico,
uno dei primi passi da fare se si vuole aprire un ristorante è la predisposizione di un business plan che aiuti il futuro ristoratore a valutare se la sua idea sia realmente vincente sia dal punto di vista dello sviluppo del progetto che dal punto di vista economico dei ricavi.
In seguito occorre verificare di avere i requisiti necessari per poter aprire e gestire il ristorante:
– essere maggiorenni,
– possedere un titolo di studio idoneo legato all’ambito alberghiero o una qualifica ottenuta da un corso Sab
se si è in possesso di questi requisiti, procedere con le procedure burocratiche, i documenti e le licenze necessarie per avviare l’attività:
– aprire partita iva presso l’agenzia delle entrate,
– effettuare l’iscrizione in CCIAA, all’INAIL e all’INPS,
– gli spazi devono essere destinati ad attività commerciale e avere le autorizzazioni specifiche per l’attività,
– tutti gli impianti devono essere a norma e in regola con i requisiti tecnici igienico-sanitari,
– ristorante e dipendenti devono avere l’HACCP,
– bisogna consegnare al comune la SCIA (comunicazione di inizio attività)
– avere le autorizzazioni per l’esposizione delle insegne.
Quanto può costare aprire un ristorante?
Nel calcolo degli investimenti iniziali per aprire il proprio ristorante, bisogna contare le spese per la costituzione della società, per la locazione o l’acquisto dei muri del locale, per l’arredamento e le attrezzature (sala, cucina, bancone, elettrodomestici, stoviglie, pentole, tovaglie, divise per il personale ecc.), per il personale dipendente, per l’acquisto delle materie prime da cucinare, per i corsi SAB e HACCP e non bisogna dimenticare inoltre la licenza per la vendita di alcolici e superalcolici, i costi amministrativi per la pratica di apertura attività, le spese per le utenze, le imposte, i contributi, il commercialista e, non ultimo, il marketing che in un’epoca digitale come la nostra è fondamentale per la crescita del locale.
È vero, è una tipologia di attività che ha bisogno di investimenti iniziali importanti, ma che se fatta con passione, entusiasmo e competenza e con il supporto di professionisti in grado di affiancarti, consigliarti ed aiutarti ad affrontare le problematiche o gli ostacoli che si presentano lungo il percorso indicandoti i passi più giusti da fare, è meno difficile di quanto pensi!